Glossario o faq dei termini del PNSD   http://studio.code.org) o scaricabili sul computer come scratch. La metodologia alla base del coding è il learning-by-doing cioè apprendere facendo tramite un approccio ludico. Non solo “fare e creare” ma anche condividere i prodotti sviluppati, che permettono la visibilità dei blocchi logici che stanno alla base del loro funzionamento con la possibilità di studio e modifica. In che altro modo definire il pensiero computazionale? Tra tante definizioni il pensiero computazionale è il processo mentale che sta alla base della formulazione dei problemi e delle loro soluzioni così che le soluzioni siano rappresentate in una forma che può essere implementata in maniera efficace da un elaboratore di informazioni sia esso umano o artificiale. Cioè è lo sforzo cognitivo che occorre mettere in atto per fornire a una macchina o un altro individuo tutte le “istruzioni” necessarie affinché questi eseguendole sia in grado di portare a termine il compito dato. Il pensiero computazionale sviluppa e potenzia la metacognizione alla base della competenza: imparare a imparare.


 

Cos’è il BYOD?

Nel PNSD viene indicato il BYOD ovvero il Bring your own device (Tradotto in Utilizza il tuo dispositivo personale. Dove dispositivo sta per PC portatile, tablet o smartPhone). In effetti questa pratica già utilizzata in diverse aziende e industrie prevede che il dipendente invece che essere fornito di un dispositivo direttamente dall’azienda che gli consenta l’accesso alla rete e ai dati e attività lavorative utilizzi invece il suo personale. Questa pratica è stata adottata per impedire inutili doppioni, in quanto al giorno d’oggi chiunque possiede un terminale sia esso anche uno smartphone.

Il BYOD permette di venire incontro alle ristrettezze economiche alle quali va incontro la scuola nella formazione e gestione di classi 2,0 nelle quali tutti gli alunni vanno dotati di un dispositivo personale. Il BYOD viene incontro anche alle nuove attività didattiche aumentate dalla tecnologia. Portando il loro personale si sgrava la scuola dall’acquisto dei tablet e della loro relativa gestione. Naturalmente la gestione viene demandata agli alunni e alla famiglia per l’acquisto, ma questa spesa può essere sostenuta prevedendo una spesa da sottrarre al massimale per l’acquisto dei libri di testo.

Aspetti favorevoli/positivi rispetto alla DT: gli alunni possono seguire le lezioni in classe e a casa con lo stesso terminale, si attua l’inclusione: tutti gli alunni seguono con un tablet o smartphone e non vi sono differenze tra alcuni che lo usano per compensare e dispensare. La gestione dei terminali e le loro riparazioni sarebbero a carico delle famiglie e non delle istituzioni scolastiche. La scuola si affranca dalla obsolescenza in quanto ogni nuovo ciclo scolastico. saranno gli alunni a portare il terminale più aggiornato per le attività.

Aspetti sfavorevoli/negativi rispetto alla DT: gli alunni potrebbero avere il terminale scarico in quanto rimane difficoltoso consentire a tutti di porre in carica costante il device mentre si studia. Occorre un’aula servita da una costante ed efficiente copertura WIFI che consenta un adeguata navigazione in rete. Se non stabilito in partenza (tramite protocolli di acquisto) le problematiche relative alla gestione dei differenti sistemi operativi e hardware potrebbero rallentare l’avvio e la gestione delle attività didattiche.  

 

Cosa sono le ICT?

Acronimo di Information and Communications Technology. In italiano si traduce in TIC (tecnologie dell’informazione e comunicazione) Insieme delle tecnologie che consentono di elaborare e comunicare l’informazione (dati informatizzati) e i saperi tramite strumenti digitali.

 

Cos’è INTERNET?

Internet è la più grande rete mondiale di comunicazione. Nasce negli anni ‘50 con finalità militari (Arpanet) per poi essere ceduta alle principali università americane. All’inizio degli anni ‘90 diventa strumento disponibile per miliardi di cittadini. Tra i principali servizi di internet c’è il World Wide Web, fondato nel 1992, cioè l’insieme dei siti web disponibili sulla rete; la e-mail, servizio di posta elettronica; l’e-commerce (il commercio elettronico); i blog, i social network,  le chat e tantissimi altri. Internet rappresenta per la scuola un serbatoio infinito di risorse, informazioni e conoscenze, ma purtroppo accanto a siti autorevoli vi sono informazioni ingannevoli e trappole subdole alle quali occorre conoscere e prestare attenzione. Internet rappresenta sempre più il luogo dove esplicare la cittadinanza digitale: Internet Banking (gestione di pagamenti e investimenti online dalla propria banca); gestione rapporti con aziende di servizi (enel, comune, ecc); iscrizione a scuole, concorsi, ecc; gestione dell’identità digitale, servizi per la comunicazione e gestione delle relazioni sociali (blog, socialnetwork); compravendita online (commercio elettronico); il Clooud (software online e la condivisione dei documenti più disparati); longlife learning (apprendimento lungo tutto l’arco della vita (corsi elearning e gli attuali MOOC ovvero Massive Open Online Course rilasciati gratuitamente da prestigiose università nazionali ed estere). Compito della scuola è educare all’utilizzo critico e consapevole di questo “preziosissimo e indispensabile” strumento anche utilizzando efficacemente i servizi offerti dai motori di ricerca, educando al contempo ai pericoli della rete quali: ciberbullismo, la pedopornografia, il phishing (carpire dati bancari con l’ingegneria sociale: email che induce a credere quello che non è per rivelare dati sensibili), la netiquette e le modalità di interazione sociale con internet.


 

Cos’è la LIM?

Acronimo di Lavagna Interattiva Multimediale, delle dimensioni di una normale lavagna, è una periferica collegata a un pc con superficie interattiva (denominata touch screen) sulla quale è possibile scrivere o digitare grazie alla semplice pressione delle dita o di un pennarello.

La Lim coi Tablet, insieme all’adeguamento delle infrastrutture di rete e accesso ad internet sono gli strumenti principali per la digitalizzazione e innovazione metodologica/didattica della scuola, come indicato dal PNSD e ormai prassi consolidata da diversi anni. Nelle premesse del PNSD il legislatore consapevole che il solo inserimento della tecnologia in aula per far “familiarizzare il docente” non è sufficiente per indurre automaticamente il cambiamento, per questo agli investimenti delle azioni precedenti ha aggiunto ingenti risorse economiche per la formazione docente finalizzata all’utilizzo di dette tecnologie: “Bonus Docente”.

Il kit LIM è composto da un computer, una superficie interattiva e un videoproiettore posto frontalmente e retto da una staffa. La LIM rappresenta un elemento di forte coinvolgimento della classe grazie all’interattività che, unita alla connessione internet, permette di avere immediati feedback e risorse illimitate. E’ stato accertato che la presenza della LIM aumenta la durata dell’attenzione dello studente; la tecnologia è ulteriormente ottimizzata dalla presenza dell’ebook in luogo del vecchio libro cartaceo.

La LIM è accompagnata da un software proprietario o opensource che permette la creazione di lezioni ben strutturate, con link a esercizi o a risorse web, con immagini, tabelle e strumenti (goniometro, compasso, righelli,...); offre inoltre la possibilità di salvare le lezioni in modo da riproporle successivamente o di esportare il progetto in formati riconoscibili (word, pdf) e pubblicabili online. Un’ ultima funzione innovativa della LIM è il registratore a schermo che permette di creare videolezioni.

 
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Cos’è il Piano Nazionale Scuola Digitale?

Il PNSD, uno dei pilastri della L. 107/2015, è un progetto strategico che si pone come obiettivi il rinnovamento e il riposizionamento della scuola italiana nell’era digitale. Non un mero investimento tecnologico ma una rivoluzione culturale che coinvolge modi, tempi e contenuti degli apprendimenti, all’interno  di un’idea di scuola concepita come spazio aperto e flessibile e non più come mero luogo fisico. Il piano prevede cospicui finanziamenti destinati alle infrastrutture digitali e di rete, alla didattica e alla formazione del personale.


 

Cos’è è la flipped classroom?

E’ una metodologia d’insegnamento che fa leva sull’apprendimento mediato dagli ambienti digitali per capovolgere la lezione tradizionale. L’attività d’aula nella quale il docente tiene la lezione cattedratica spiegando e rispondendo a domande degli allievi viene spostata a casa. Gli alunni tramite la rete (internet) accedono a contenuti, video, guide e spiegazioni predisposte dal docente in ambienti di elearning. Anche un semplice socialnetwork (opportunamente protetto) permette la condivisione di video, materiali didattici e permette l’interazione tra tutti gli attori della formazione.

Gli alunni quindi fruiscono a casa delle lezioni che trasmettono/forniscono conoscenze e abilità, in aula invece vengono costruite le competenze con l’ausilio del docente tramite una didattica laboratoriale in cui si esercitano praticamente esercizi, lavori, ricerche ad ampliare o esercitare in situazioni problematiche le conoscenze apprese.

Aspetti favorevoli/positivi rispetto alla Didattica Tradizionale (DT): l’alunno accede alle informazioni e conoscenze potendo gestire i tempi e i modi. Di solito le lezioni sono in video corredate da slide e mappe e tutto ciò attiva più versanti delle intelligenze e degli stili cognitivi di chi apprende. L’alunno può rivedere e riascoltare la spiegazione e i concetti più e più volte.

Aspetti sfavorevoli/negativi rispetto alla DT: il potere distraente della rete (internet). Il digital divide, ovvero non tutti possono accedere alla rete o detengono strumenti (hardware e software) adatti a fruire delle lezioni a distanza.


 

cos’è l’e-learning?

Per e-learning (o apprendimento on-line) s'intende l'uso delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell'apprendimento facilitando l'accesso alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e alla collaborazione (creazione di comunità virtuali di apprendimento). L’apprendimento non è più legato al luogo fisico delle istituzioni scolastiche e dalle proprie aule con docenti reali ma viene “virtualizzato” trasferito in un aula digitale posta in rete (Internet) come questo corso che state seguendo. il progenitore dell’e-learning è stata la FAD “Formazione a Distanza” con la quale l’alunno apprendeva tramite materiale spedito a casa da parte dell’ente di formazione. Le conoscenze le informazioni provengono dalla rete. La formazione fornisce materiali strutturati progettati a priori e inseriti in un percorso che include: verifiche, scambi di materiali, non disdegnando gruppi di discussione tra pari ricreando una comunità virtuale d’apprendimento. L’e-learning fa uso di apposite piattaforme di erogazione delle lezioni (LMS ovv. Learning Menagement System) e deve il suo successo anche alla possibilità di fruizione di materiali multimediali e all’interattività. Infine l’e-learning non è un semplice portale internet dove scaricare e esercitarsi in solitudine ma fornisce supporto e tutoraggio costante da parte di esperti disponibili all’interazione continua. Ai corsi e-learning, solitamente a pagamento, si stanno affiancando i MOOC (Massive Open Online Course : Corsi Massivi Online liberi e gratis ) realizzati da prestigiose univerità e enti di formazioni vengono distribuiti in maniera gratuita e per questo sono massivi, in quanto si rivolgono a una vasta gamma di persone non solo studenti. Solitamente questi corsi, per loro natura, non prevedono il rilascio di attestazioni, ma molte università precedono un contributo per il rilascio di una certificazione a seguito di esame poiché rispetto ai corsi e-learning i MOOC non prevedono il conteggio delle ore di fruizione del corso che è massivo ed aperto.

Aspetti favorevoli/positivi rispetto alla DT: la possibilità di disporre della lezione ovunque e a qualunque orario, libertà di modo, luogo e tempo.

Aspetti sfavorevoli/negativi rispetto alla DT: spesso manca il feedback immediato al quale si è cercato di porre rimedio facendo uso di chat e forum prima mentre ora si punta più su webinar e videoconferenze che permettono l’interazione costante durante la lezione tenuta a distanza.

 

Coding e Pensiero computazionale

Coding è semplicemente imparare a programmare che non è solo roba da ingegneri, ma in maniera semplificata e sotto forma di gioco può essere proposta anche alla scuola primaria. Per molti esperti è una materia sempre più necessaria per chi è nato in questo millennio, al pari dell’inglese. Il coding sta diventando materia di studio un po’ in tutto il mondo. Barack Obama in un suo videomessaggio aveva esortato gli studenti americani: «Non comprate un nuovo videogioco, fatene uno. Non scaricate l’ultima app, disegnatela». In Italia, tra le linee guida del PNSD è citata anche l’«educazione al pensiero computazionale o coding, sempre il MIUR ha di recente bandito diversi concorsi “ora del codice”, “codeweek” per stimolare il pensiero computazionale nelle scuole. Utilizzare la tecnologia (Tablet, smartphone) implica una funzione passiva, mentre con il coding e il relativo pensiero computazionale il tablet diviene uno strumento attivo per sviluppare le proprie App o il proprio gioco. Basta un ora per creare il proprio personale gioco con dei software specifici reperibili anche online: (http://studio.code.org) o scaricabili sul computer come scratch. La metodologia alla base del coding è il learning-by-doing cioè apprendere facendo tramite un approccio ludico. Non solo “fare e creare” ma anche condividere i prodotti sviluppati, che permettono la visibilità dei blocchi logici che stanno alla base del loro funzionamento con la possibilità di studio e modifica. In che altro modo definire il pensiero computazionale? Tra tante definizioni il pensiero computazionale è il processo mentale che sta alla base della formulazione dei problemi e delle loro soluzioni così che le soluzioni siano rappresentate in una forma che può essere implementata in maniera efficace da un elaboratore di informazioni sia esso umano o artificiale. Cioè è lo sforzo cognitivo che occorre mettere in atto per fornire a una macchina o un altro individuo tutte le “istruzioni” necessarie affinché questi eseguendole sia in grado di portare a termine il compito dato. Il pensiero computazionale sviluppa e potenzia la metacognizione alla base della competenza: imparare a imparare.


 

Cos’è il BYOD?

Nel PNSD viene indicato il BYOD ovvero il Bring your own device (Tradotto in Utilizza il tuo dispositivo personale. Dove dispositivo sta per PC portatile, tablet o smartPhone). In effetti questa pratica già utilizzata in diverse aziende e industrie prevede che il dipendente invece che essere fornito di un dispositivo direttamente dall’azienda che gli consenta l’accesso alla rete e ai dati e attività lavorative utilizzi invece il suo personale. Questa pratica è stata adottata per impedire inutili doppioni, in quanto al giorno d’oggi chiunque possiede un terminale sia esso anche uno smartphone.

Il BYOD permette di venire incontro alle ristrettezze economiche alle quali va incontro la scuola nella formazione e gestione di classi 2,0 nelle quali tutti gli alunni vanno dotati di un dispositivo personale. Il BYOD viene incontro anche alle nuove attività didattiche aumentate dalla tecnologia. Portando il loro personale si sgrava la scuola dall’acquisto dei tablet e della loro relativa gestione. Naturalmente la gestione viene demandata agli alunni e alla famiglia per l’acquisto, ma questa spesa può essere sostenuta prevedendo una spesa da sottrarre al massimale per l’acquisto dei libri di testo.

Aspetti favorevoli/positivi rispetto alla DT: gli alunni possono seguire le lezioni in classe e a casa con lo stesso terminale, si attua l’inclusione: tutti gli alunni seguono con un tablet o smartphone e non vi sono differenze tra alcuni che lo usano per compensare e dispensare. La gestione dei terminali e le loro riparazioni sarebbero a carico delle famiglie e non delle istituzioni scolastiche. La scuola si affranca dalla obsolescenza in quanto ogni nuovo ciclo scolastico. saranno gli alunni a portare il terminale più aggiornato per le attività.

Aspetti sfavorevoli/negativi rispetto alla DT: gli alunni potrebbero avere il terminale scarico in quanto rimane difficoltoso consentire a tutti di porre in carica costante il device mentre si studia. Occorre un’aula servita da una costante ed efficiente copertura WIFI che consenta un adeguata navigazione in rete. Se non stabilito in partenza (tramite protocolli di acquisto) le problematiche relative alla gestione dei differenti sistemi operativi e hardware potrebbero rallentare l’avvio e la gestione delle attività didattiche.  

 

Cosa sono le ICT?

Acronimo di Information and Communications Technology. In italiano si traduce in TIC (tecnologie dell’informazione e comunicazione) Insieme delle tecnologie che consentono di elaborare e comunicare l’informazione (dati informatizzati) e i saperi tramite strumenti digitali.

 

Cos’è INTERNET?

Internet è la più grande rete mondiale di comunicazione. Nasce negli anni ‘50 con finalità militari (Arpanet) per poi essere ceduta alle principali università americane. All’inizio degli anni ‘90 diventa strumento disponibile per miliardi di cittadini. Tra i principali servizi di internet c’è il World Wide Web, fondato nel 1992, cioè l’insieme dei siti web disponibili sulla rete; la e-mail, servizio di posta elettronica; l’e-commerce (il commercio elettronico); i blog, i social network,  le chat e tantissimi altri. Internet rappresenta per la scuola un serbatoio infinito di risorse, informazioni e conoscenze, ma purtroppo accanto a siti autorevoli vi sono informazioni ingannevoli e trappole subdole alle quali occorre conoscere e prestare attenzione. Internet rappresenta sempre più il luogo dove esplicare la cittadinanza digitale: Internet Banking (gestione di pagamenti e investimenti online dalla propria banca); gestione rapporti con aziende di servizi (enel, comune, ecc); iscrizione a scuole, concorsi, ecc; gestione dell’identità digitale, servizi per la comunicazione e gestione delle relazioni sociali (blog, socialnetwork); compravendita online (commercio elettronico); il Clooud (software online e la condivisione dei documenti più disparati); longlife learning (apprendimento lungo tutto l’arco della vita (corsi elearning e gli attuali MOOC ovvero Massive Open Online Course rilasciati gratuitamente da prestigiose università nazionali ed estere). Compito della scuola è educare all’utilizzo critico e consapevole di questo “preziosissimo e indispensabile” strumento anche utilizzando efficacemente i servizi offerti dai motori di ricerca, educando al contempo ai pericoli della rete quali: ciberbullismo, la pedopornografia, il phishing (carpire dati bancari con l’ingegneria sociale: email che induce a credere quello che non è per rivelare dati sensibili), la netiquette e le modalità di interazione sociale con internet.


 

Cos’è la LIM?

Acronimo di Lavagna Interattiva Multimediale, delle dimensioni di una normale lavagna, è una periferica collegata a un pc con superficie interattiva (denominata touch screen) sulla quale è possibile scrivere o digitare grazie alla semplice pressione delle dita o di un pennarello.

La Lim coi Tablet, insieme all’adeguamento delle infrastrutture di rete e accesso ad internet sono gli strumenti principali per la digitalizzazione e innovazione metodologica/didattica della scuola, come indicato dal PNSD e ormai prassi consolidata da diversi anni. Nelle premesse del PNSD il legislatore consapevole che il solo inserimento della tecnologia in aula per far “familiarizzare il docente” non è sufficiente per indurre automaticamente il cambiamento, per questo agli investimenti delle azioni precedenti ha aggiunto ingenti risorse economiche per la formazione docente finalizzata all’utilizzo di dette tecnologie: “Bonus Docente”.

Il kit LIM è composto da un computer, una superficie interattiva e un videoproiettore posto frontalmente e retto da una staffa. La LIM rappresenta un elemento di forte coinvolgimento della classe grazie all’interattività che, unita alla connessione internet, permette di avere immediati feedback e risorse illimitate. E’ stato accertato che la presenza della LIM aumenta la durata dell’attenzione dello studente; la tecnologia è ulteriormente ottimizzata dalla presenza dell’ebook in luogo del vecchio libro cartaceo.

La LIM è accompagnata da un software proprietario o opensource che permette la creazione di lezioni ben strutturate, con link a esercizi o a risorse web, con immagini, tabelle e strumenti (goniometro, compasso, righelli,...); offre inoltre la possibilità di salvare le lezioni in modo da riproporle successivamente o di esportare il progetto in formati riconoscibili (word, pdf) e pubblicabili online. Un’ ultima funzione innovativa della LIM è il registratore a schermo che permette di creare videolezioni.

 


Pubblicazione del: 27-03-2016
nella Categoria Notizie


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